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Jules Verne - Il Giro Del Mondo In 80 Giorni
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Titolo originale: Le tour du monde en quatre-vingts jours
Titolo italiano: Il giro del mondo in 80 giorni
Autore:Jules Verne
1ª ed. originale: 1873
Data di pubblicazione:2010
Genere: Romanzo
Sottogenere: Avventura
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Collana: Classici
Traduzione: Augusto Donaudy
Pagine: 308
JULES VERNE nacque a Nantes, l'8 febbraio 1828. Ad undici anni, già mosso dallo spirito d'avventura, cercò di imbarcarsi clandestinamente sulla nave La Coralie, ma fu scoperto per tempo e bloccato dal padre. A vent'anni si trasferì a Parigi per studiare legge, e nella capitale entrò in contatto con il miglior mondo intellettuale dell'epoca. Frequentò soprattutto la casa di Dumas padre, dal quale venne incoraggiato nei suoi primi tentativi letterari. Intraprese dapprima la carriera teatrale, scrivendo commedie e libretti d'opera; ma lo scarso successo lo costrinse nel 1856 a cercare un'occupazione più redditizia presso un agente di cambio a Parigi. Un anno dopo sposava Honorine Morel. Nel frattempo entrava in contatto con l'editore Hetzel di Parigi e, nel 1863, pubblicava il romanzo Cinque settimane in pallone. La fama e il successo giunsero immediatamente. Lasciato l'impiego, si dedicò esclusivamente alla letteratura e un anno dopo l'altro - in base a un contratto stipulato con l'editore Hetzel - venne via via pubblicando i romanzi che compongono l'imponente collana dei «Viaggi straordinari - I mondi conosciuti e sconosciuti» e che costituiscono il filone più avventuroso della sua narrativa. Viaggio al centro della Terra, Dalla Terra alla Luna, Ventimila leghe sotto i mari, L'isola misteriosa, Il giro del mondo in 80 giorni, Michele Strogoff sono i titoli di alcuni fra i suoi libri più famosi. La sua opera completa comprende un'ottantina di romanzi o racconti lunghi, e numerose altre opere di divulgazione storica e scientifica. Con il successo era giunta anche l'agiatezza economica, e Verne, nel 1872, si stabilì definitivamente ad Amiens, dove continuò il suo lavoro di scrittore, conducendo, nonostante la celebrità acquistata, una vita semplice e metodica. La sua produzione letteraria ebbe termine solo poco prima della morte, sopravvenuta a settantasette anni, il 24 marzo 1905.
1851 - Un dramma nell'aria (Un Drame dans les airs) (racconto)
1854 - Mastro Zacharius (Maître Zacharius ou l'horloger qui avait perdu son âme) (racconto)
1855 - Un inverno tra i ghiacci (Un Hivernage dans les glaces) (racconto)
1861 - Lo zio Robinson (L'Oncle Robinson) (opera incompiuta pubblicata nel 1991)
1863 - Cinque settimane in pallone (Cinq semaines en ballon)
1863 - Parigi nel XX secolo (Paris au XXè siècle), 1863 (ma edito postumo solo nel 1994)
1864 - Viaggio al centro della Terra (Voyage au centre de la Terre)
1865 - Dalla Terra alla Luna (De la Terre à la Lune)
1864 - Le Désert de glace
1864 - Les Anglais au pôle Nord
1867 - Le avventure del capitano Hatteras (Voyages at aventures du capitaine Hatteras)
1868 - I figli del capitano Grant (Les enfants du capitaine Grant)
1870 - Intorno alla Luna (Autour de la Lune)
1870 - Ventimila leghe sotto i mari (Vingt mille lieues sous le mers)
1871 - Una città galleggiante (Un ville flottante)
1873 - Le pays des fourrures ("il paese delle pellicce")
1873 - Il giro del mondo in 80 giorni (Le tour du monde en quatre-vingt jours)
1874 - L'isola misteriosa (L'île mystérieuse)
1874 - Il dottor Oss (Une fantaisie du docteur Ox)
1875 - I naufraghi del Chancellor (Le Chancellor)
1876 - Michele Strogoff (Michel Strogoff)
1877 - Le Indie nere (Les Indes noires)
1877 - Le Avventure di Ettore Servadac (Hector Servadac, Voyages et Aventures à Travers le Monde Solaire)
1878 - Un capitano di quindici anni (Un capitaine de quinze ans)
1878 - Le tribolazioni di un cinese in Cina (Les Tribulations d'un chinois en Chine)
1879 - I cinquecento milioni della Bégum (Les 500 millions de la Bégum)
1879 - La casa a vapore (La Maison à vapeur)
1881 - La jangada. Ottocento leghe sul Rio delle Amazzoni (La Jangada. Huit cents lieues sur l'Amazone)
1882 - Il raggio verde (Le rayon vert)
1882 - La scuola dei Robinson (L'École des Robinsons)
1883 - Keraban il testardo (Kéraban-le-Têtu)
1884 - L'arcipelago in fiamme (Archipel en feu)
1884 - La stella del Sud (L'Étoile du Sud)
1884 - Frritt-Flacc (racconto)
1885 - Mathias Sandorf (Mathias Sandorf)
1886 - Robur il conquistatore (Robur le conquérant)
1886 - Un billet de loterie
1887 - Nord contro Sud (romanzo) (Nord contre Sud)
1888 - Due anni di vacanze (Deux ans de vacances)
1888 - Famiglia senza nome (Famille sans nom)
1888 - Il mondo sottosopra (Sans dessus dessous)
1889 - Il castello dei Carpazi (Le château des Carpathes)
1890 - Cesar Cascabel (César Cascabel)
1891 - Mistress Branican
1893 - Claudius Bombarnac
1893 - Avventure di un ragazzo (P'tit bonhomme)
1895 - L'isola a elica (L'Île à hélice)
1896 - Clovis Dardentor
1896 - Di fronte alla bandiera (Face au drapeau)
1897 - La sfinge dei ghiacci (Le Sphinx des glaces)
1898 - Il superbo Orinoco (Le Superbe Orénoque)
1900 - Seconda patria (Seconde patrie)
1900 - Il testamento di uno stravagante (Le Testament d'un excentrique)
1901 - Le Beau Danube jaune (conosciuto anche come: Le Pilote du Danube)
1901 - Le fantasie di Jean-Marie Cabidoulin (Les histoires de Jean-Marie Cabidoulin)
1901 - Il villaggio aereo (Le Village aérien)
1902 - Les Frères Kip
1903 - Borse da Viaggio (Bourses de voyage)
1904 - Il padrone del mondo (Maître du monde)
1904 - Un dramma in Livonia (Un drame en Livonie)
1905 - Il faro in capo al mondo (Le Phare du bout du monde)
1905 - L'invasione del mare (L'Invasion de la Mer)
1907 - L'agenzia Thompson & C. (L'agence Thompson & Co. - scritto col figlio Michel Verne)
1906 - Il vulcano d'oro (Le Volcan d'Or - scritto col figlio Michel Verne)
1909 - Caccia alla meteora (La Chasse au Météore - scritto col figlio Michel Verne)
1910 - Il Segreto di Wilhelm Storitz (Le secret de Wilhelm Storitz - scritto col figlio Michel Verne)
Phileas Fogg, gentiluomo inglese assai flemmatico, scommette con i soci del suo club che riuscirà a compiere in ottanta giorni il giro del mondo. Parte seguito dal suo fedelissimo servo Giovanni detto Passepartout. Gli è però alle calcagna un poliziotto che si affanna a seguirlo nelle tappe dell’eccezionale itinerario, perché Fogg è sospettato di un grosso furto perpetrato in una banca inglese. Questo è l’avvio del romanzo che Verne pubblicò nel 1873 e che costituisce da più di un secolo uno dei più duraturi successi in tutte le lingue. E’ una storia sospesa di continuo tra avventura e ironia, dove i colpi di scena si susseguono ad un ritmo irresistibile.
Incipit:
1.
PHILEAS FOGG E PASSEPARTOUT SI ACCETTANO RECIPROCAMENTE, IL PRIMO COME PADRONE E L’ALTRO COME DOMESTICO.
Nell’anno 1872, la casa contraddistinta con il numero 7 in Saville Row, a Burlington Gardens - casa nella quale nel 1814 era morto Sheridan (1) - era abitata dall’egregio signor Phileas Fogg, uno dei membri più singolari e più notati del Club della Riforma di Londra, quantunque egli si studiasse di non fare cosa alcuna che potesse attirare l’attenzione su di lui.
Questo Phileas Fogg, che prendeva il posto di uno dei più grandi oratori che sono l’onore dell’Inghilterra, era un personaggio enigmatico, di cui non si sapeva nulla, se non che egli appariva un fior di galantuomo e uno fra i più bei “gentlemen” (2) dell’alta società inglese.
Si diceva che egli somigliasse a Byron (3) - nella testa, perché quanto ai piedi non era possibile metterglielo a confronto -, ma era un Byron con i mustacchi e i favoriti, un Byron impassibile, che avrebbe potuto vivere mill’anni senza invecchiare. Inglese per certo, Phileas Fogg non era forse londinese. Non lo si era mai visto né alla Borsa né alla Banca né in alcun altro ufficio della gran finanza della City londinese. Le darsene del porto di Londra non avevano mai ospitato una nave che avesse per armatore Phileas Fogg. Questo “gentleman” non figurava in alcun consiglio di amministrazione. Il suo nome non era mai risuonato in un collegio di avvocatura, né al Tempio né a Lincoln’s Inn né a Gray’s Inn. Non aveva mai esercitato né alla Corte del Cancelliere, né al Banco della Regina né all’Echiquier né alla Corte ecclesiastica. Non era industriale né negoziante né mercante né agricoltore. Non faceva parte né dell’Istituzione Reale della Gran Bretagna, né dell’Istituzione di Londra, né dell’Istituzione degli Artigiani, né dell’Istituzione Russell, né dell’Istituzione Letteraria dell’Ovest, né dell’Istituzione del Diritto, né di quell’Istituzione delle Arti e delle Scienze riunite, che è posta sotto il diretto patrocinio di Sua Graziosa Maestà. Insomma egli non apparteneva a nessuna delle numerose società che pullulano nella capitale inglese, dalla Società dell’Armonica fino alla Società Entomologica, sorta principalmente con lo scopo di distruggere gli insetti nocivi.
Phileas Fogg era membro del Club della Riforma, ecco tutto. Può stupire che un individuo tanto misterioso figurasse tra i membri di quell’onorevole circolo. Ma va considerato che vi era stato ammesso dietro raccomandazione dei banchieri Fratelli Baring presso i quali aveva un notevolissimo conto aperto: un conto in cui Phileas Fogg risultava invariabilmente creditore, quantunque spiccasse con frequenza grossi mandati a vista che i banchieri Baring pagavano puntualmente. Quest’insieme di cose, come è naturale, gli aveva procurato una profonda stima.
Phileas Fogg era dunque ricco? Senza dubbio. Ma in che modo si era arricchito? Ecco ciò che nemmeno i meglio informati potevano dire; e il signor Fogg era proprio l’ultimo a cui convenisse rivolgersi per saperlo.
Comunque, egli non si mostrava minimamente prodigo; ma neanche avaro. Ogni volta che gli fosse chiesto denaro per un’opera nobile, giusta e generosa, lo dava, senza strombazzamenti o celandosi addirittura dietro l’anonimato.
Immaginate di vivere in un momento storico in cui il fascino del progresso e delle innovazioni tecnologiche travolge la monotona esistenza dell’umanità. C’è un gran fermento culturale nell’Europa del 1873 e l’uscita di questo straordinario romanzo si inserisce in un contesto ricco di idee e sperimentazioni di ogni genere, dalla pittura alla musica, alla scienza, alla letteratura. Ecco dunque che dalla fervida fantasia di Jules Verne, viaggiatore incomparabile (chi come lui può dire di essersi mosso tra le stelle, nelle viscere della terra, sotto i mari più profondi, tra i paesi più esotici?), nasce un’avventura bizzarra, basata sulla semplice scommessa (oh, antico e inestirpabile vizio del popolo inglese!) che per l’uomo tutto sia possibile. Qualsiasi impresa, anche la più folle o la più improbabile.
Phileas FoggMascherato da letteratura per ragazzi, prende vita dalla penna di Verne un romanzo rocambolesco e pieno di humour inglese, scorrevole e divertente, una brillante e assolutamente innovativa corsa contro il tempo. Phileas Fogg, il protagonista, distaccato gentleman amante dell’avventura, è uno dei più bei personaggi della letteratura d’evasione. Inglese fino all’osso, maniaco della precisione e dotato di uno strepitoso autocontrollo, trova nel maggiordomo francese Passepartout il suo esatto contrario. I due estremi, però, incontrandosi formano una coppia formidabile, perfetta per affrontare l’ambiziosa e apparentemente impossibile scommessa di circumnavigare il mondo in 80 giorni.
Si trattava di un’impresa straordinaria per l’epoca, fatto sta che da quasi 140 anni lettori di ogni età vengono trascinati nel viaggio di Phileas Fogg, tra mille avventure e disavventure, a bordo dei mezzi di trasporto più insoliti e diversi (treni, navi, elefanti), con adattamenti cinematografici, televisivi, fumettistici e non solo.
Lo stile potrebbe apparire datato e alcune descrizioni troppo minuziose ma (come ho già avuto modo di sottolineare parlando di Emilio Salgàri) non dimentichiamo che Jules Verne visse nel XIX secolo, in un mondo non globalizzato, in cui non esistevano televisione o web, per cui luoghi e oggetti divenivano credibili solo attraverso le parole dello scrittore: quanto più la narrazione era accurata, tanto più precisa era l’immagine che il lettore ne riceveva. Oggi potrà sembrare ridicolo, soprattutto ai più giovani, impiegare 80 giorni per compiere il periplo terrestre, eppure il romanzo rivela la straordinaria conoscenza che Verne, pur avendo viaggiato pochissimo, aveva di popoli e nazioni.
Segno che i viaggi della fantasia sono quelli che portano più lontano e che Jules Verne, come pochi autori della sua epoca, si dimostrò profeta visionario, in grado di soffiare un’anima nelle meraviglie del progresso da lui immaginate.