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Julia Navarro - La Fratellanza Della Sacra Sindone
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Titolo originale:La hermandad de la Sabàna Santa
Titolo italiano:La fratellanza della Sacra Sindone
Autore: Julia Navarro
1ª ed. originale: 2004
Data di pubblicazione: 2005
Genere:Romanzo
Sottogenere: Thriller
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Traduzione:Jole Da Rin
Pagine: 405
Julia Navarro, nata a Madrid nel 1953, giornalista e commentatrice televisiva, è autrice di numerosi saggi politici sull'attualità spagnola.
Ha fatto parte del primo gruppo di incontri radiofonica Cadena SER , è stato co-redattore e conduttore del programma TV "Centri di potere" , e collaboratrice nei raduni di Telecinco .
Oggi è analista politico della Agenzia OTR / Europa Press , da dove si diffonde pareri, cronache parlamentari e analisi pubblicate in oltre cinquanta giornali di tutta la Spagna . Partecipa come Tertulliano nel programma Evening Cope e The Spioncino, Canal Sur Radio .
Ha pubblicato il suo primo libro , "PSOE.La sfida socialista" nel 1977, continuando a pubblicare , operando sempre nel giornalismo politico fino alla sua prima opera di narrativa nel 2004.
Il suo primo romanzo, La fratellanza della Sacra Sindone (2005), è stato uno dei più straordinari successi degli ultimi anni in Spagna, seguito da La bibbia d'argilla (2006), Il sangue degli innocenti (2007) e Dimmi chi sono (2011). I suoi libri hanno venduto oltre tre milioni di copie in tutto il mondo e sono stati tradotti in più di trenta lingue.
1977 - PSOE. El desafío socialista
1995 - Nosotros, la transición. Madrid
1996 - 1982-1996, entre Felipe Y Aznar
1998 - Castro, Raimundo.La izquierda que viene
1999 - Señora presidenta
2001 - El nuevo socialismo: La visión de José Luis Rodriguez Zapatero
2004 - La fratellanza della Sacra Sindone (La Hermandad de la Sábana Santa)
2005 - La Bibbia d'argilla (La Biblia de barro)
2010 - Il sangue degli innocenti (La sangre de los inocentes)
2013 - Dimmi chi sono (Dime quién soy)
Domate le fiamme divampate nel duomo di Torino, viene rinvenuto il cadavere carbonizzato di un uomo senza lingua, e non è il primo a rimanere coinvolto nei numerosi incidenti che hanno colpito la cattedrale nel corso degli anni. È un particolare che mette in allarme l'istinto del capitano Valoni, il capo del Comando per la tutela del patrimonio artistico. L'incendio apparentemente sembra essere stato causato da un banale corto circuito, alcune opere d'arte sono andate distrutte, ma il tentativo di furto sembra da escludere.
Coadiuvato dall'affascinante storica dell'arte Sofia Galloni e da una giornalista spagnola, il capitano si mette sulle tracce di una ristretta élite di uomini colti, raffinati ma soprattutto di grande potere, che sembrano nutrire un particolare interesse per il sudario con l'immagine del Cristo.
Valoni dovrà ripercorrere l'intera storia della Sindone, tra complotti e miracoli, eresie e crociate, apostoli e templari, mentre presente e passato si fondono in un thriller ingegnoso ed entusiasmante.
Incipit:
1
Il re Abgar Ukkama a Gesù Salvatore buono apparso nella regione di Gerusalemme, salute!
Ho udito parlare di te e delle guarigioni che tu operi senza alcun medi-camento e senza erbe. Giacché, a quanto si dice, tu fai vedere i ciechi e camminare gli storpi; tu purifichi i lebbrosi, scacci gli spiriti impuri e i demoni, guariscigli oppressi da malattie croniche e resusciti i morti.
Udendo di te tutte queste cose, mi sono ora convinto che una di queste due cose è vera: o tu che operi queste meraviglie sei Dio stesso disceso dal cielo, oppure tu, compiendo queste cose, sei il Figlio di Dio.
Ti ho scritto perciò per supplicarti di venire da me a guarirmi dalla ma-lattia che mi affligge. Ho anche udito che gli ebrei mormorano contro di te e vogliono farti del male: sebbene la mia città sia molto piccola, è tuttavia onorabile e basterà a tutti e due.
Il re appoggiò la penna fissando lo sguardo su un uomo della sua stessa età che, immobile e rispettoso, era in attesa dall'altra parte della stanza.
«Sei sicuro, Josar?»
«Signore, dovete credermi...»
L'uomo si avvicinò con passo rapido e si fermò vicino al tavolo dove Abgar stava scrivendo.
«Ti credo, Josar, ti credo. Sei l'amico più leale che ho, lo sei da quando eravamo bambini. Non mi hai mai deluso, Josar, ma i prodigi che racconti di questo giudeo sono tali da farmi temere che il desiderio di aiutarmi abbia confuso i tuoi sensi...»
«Signore, credetemi, perché solo chi crede nel Giudeo si salva. Mio re, io stesso ho visto come Gesù, semplicemente accarezzando con le dita gli occhi spenti di un cieco, gli ha fatto recuperare la vista. Ho assistito alla scena di un povero paralitico che toccava il bordo della veste di Gesù ed egli con un'occhiata piena di dolcezza lo esortava a camminare. E quell'uomo, tra la meraviglia dei presenti, si alzava, e le sue gambe lo por-tavano come le vostre portano voi. Ho visto, mio re, come una povera leb-brosa osservava il Nazareno nascosta nell'ombra mentre tutti la evitavano. Gesù nell'avvicinarsi a lei le ha detto: "Sei guarita", e la donna, incredula, gridava: "Sono guarita! Sono guarita!", mentre il suo viso tornava davvero a essere umano e le sue mani, prima nascoste, si mostravano integre...
«E ho visto con i miei occhi il prodigio più grande quando, al seguito di Gesù e dei suoi discepoli, ci trovammo di fronte al dolore di una famiglia che piangeva la morte di un parente. Gesù entrò nella casa e ordinò al de-funto di alzarsi. Nella voce del Nazareno doveva esserci Dio perché, ve lo giuro, mio re, quell'uomo aprì gli occhi e si sollevò meravigliandosi lui stesso di essere vivo...»
«Hai ragione, Josar, devo credere per guarire, voglio credere in questo Gesù di Nazareth, che è davvero Figlio di Dio se resuscita i morti. Ma vorrà guarire un re che si è lasciato prendere dalla lussuria?»
«Abgar, Gesù non cura solamente il corpo ma anche l'anima. Egli assicura che il pentimento e il desiderio di condurre una vita onesta senza tornare a peccare sono sufficienti per essere perdonati da Dio. I peccatori trovano consolazione nel Nazareno...»
La fratellanza della Sacra Sindone è il primo romanzo della giornalista e commentatrice telesiva spagnola, Julia Navarro.
Preciso e puntuale nella ricerca storica, il romanzo racconta di un’indagine svolta da un nucleo speciale dei carabinieri – il Comando per la Tutela del Patrimonio Artistico – , su una serie di “strani” incidenti susseguitisi nel Duomo di Torino e che fanno intuire, al Capitano Valoni, leader del Comando, che potrebbero avere come obiettivo al sacra Sindone, custodita proprio nel duomo della città piemontese.
Dall’incidente e dal ritrovamento di un inquietante cadavere senza lingua si apre l’indagine che attraverso luoghi, secoli e misteri giungerà sino alla sua, forse inaspettata, conclusione.
Il taglio storico del romanzo è senza dubbio apprezzabile ed è certamente l’unico punto di forza di un racconto che, in definitiva, stenta effettivamente a decollare, eccezion fatta per le prime pagine.
Certamente non azzeccata è la soluzione adottata dalla scrittrice di infarcire il racconto con salti temporali di migliaia di anni. Andando avanti ed indietro nel tempo, attraverso i capitoli del libro, si finisce quasi con il perdere di vista la reale trama e si rischia di percepire, tra una pagina e l’altra, una sottile noia che non è mai indice di estrema qualità di ciò che si legge. I dialoghi, a volte, sono troppo prevedibili, i personaggi sembrano troppo statici, malgrado gli sforzi della scrittrice di fari apparire come dei veri e propri eroi. Un esempio su tutti è il personaggio di Sofia Galloni, dottoressa istruita e, a quanto pare, molto bella. Ebbene la scrittrice non perde occasione per coinvolgere questo personaggio nelle più assurde magre figure che finiscono quasi con identificare la stessa nelle stereotipo, tanto odiato dalle donne, “della bellezza che non ha testa”, salvo l’imprevedibile finale, che sembra voler dire tutto e nulla svela.
Non è, quindi, una lettura all’altezza di ciò che il titolo lascia immaginare. E’ certamente un romanzo figlio del filone, inaugurato da Dan Brown, del thriller storico che – sebbene storicamente ben inquadrato – non riesce a convincere più di tanto, essendo la storia troppo lenta, poco incline all’imprevedibile e nel complesso poco fluida. Sembrerebbe, quasi, che la scrittrice abbia avuto una buona idea, ma che poi non sia riuscita a metterla in pratica in maniera soddisfacente. E ciò lo si avverte proprio nel finale, ove si ha la netta impressione che la stessa non vede l’ora di scrivere la parola fine.
Nel complesso e, concludendo, è un romanzo che tutto sommato si fa leggere e certamente se avesse avuto un titolo meno d’impatto, le aspettative del lettori sarebbero rimaste, senz’altro, meno deluse.
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