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Carlo Lucarelli - Il Giorno Del Lupo
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Titolo originale: Il giorno del lupo
Autore: Carlo Lucarelli
1ª ed. originale: 1993
Data di pubblicazione: 1998
Genere: Romanzo
Sottogenere: Noir
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero
Pagine:165
Carlo Lucarelli nasce a Parma (l'Emilia Romagna è costantemente presente nei suoi romanzi) il 26 ottobre 1960, e vive a Mordano, in provincia di Bologna.
Scrittore (membro dell'Associazione Scrittori Bolognesi e della sezione italiana dell'AIEP - Associazion Internazional Escritor de Poliziaco) e fondatore del Gruppo 13 che riunisce i giallisti emiliano-romagnoli, commediografo, cronista di nera, sceneggiatore di videoclip (anche di uno di Vasco Rossi), coordinatore di una rivista su Internet (Incubatoio 16), docente di scrittura creativa alla scuola "Holden" e nel carcere "Due Palazzi" di Padova, Carlo Lucarelli svolge la tesi di laurea sulla polizia della Repubblica di Salò.
Esponente di spicco del nuovo noir anni novanta, Lucarelli ha reinterpretato i moduli della narrativa di genere per indagare le contraddittorie e molteplici realtà della società contemporanea. Ha pubblicato una serie di romanzi e raccolte di racconti, che hanno sempre riscosso un lusinghiero successo di critica e di pubblico.
Canta a tempo perso in un gruppo post punk, Progetto K. Collabora e ha collaborato con quotidiani e riviste Il Manifesto, Il Messaggero, L'Europeo...), è stato cronista di nera per il Sabato Sera di Imola dal 1991 al 1996 e conduce una fortunata trasmissione televisiva sui delitti irrisolti, "Mistero in blu" poi diventata "Blu notte".
Ha collaborato inoltre alla sceneggiatura del film "Non ho sonno" di Dario Argento, ed è uno degli autori del programma di Celentano andato in onda dal 26/4/01 (25 milioni di c.....e). Da uno dei suoi maggiori successi editoriali, è stato tratto un film - "Almost Blue".
Dal 1985 scrive testi (soprattutto commedie) per la "Compagnia delle feste" di Mordano - un gruppo amatoriale del paese in cui vive.
Dal 4 febbraio 2002 RaiStereo3 ha trasmesso 20 puntate del suo radiothriller - Radio Bellablù.
Nel novembre 2002 Carlo Lucarelli aderisce ufficialmente alla fondazione Arezzo Wave Italia entrando nell'Advisory Board (comitato di Garanzia).
L'ottava vibrazione (Einaudi, 2008)
Piazza Fontana (con DVD). (Einaudi, 2007)
Il mistero a piccole dosi. Scritti e interviste (Datanews, 2007)
Tracce criminali. Storie di omicidi imperfetti (Mondadori, 2007)
La Nera. Storia fotografica di grandi delitti italiani dal 1946 a oggi (Mondadori, 2006)
Scena del crimine. Storie di delitti efferati e di investigazioni scientifiche (Mondadori, 2005)
Nuovi misteri d'Italia (Einaudi, 2004)
La mattanza. Dal silenzio sulla mafia al silenzio della mafia (con DVD). (Einaudi, 2004)
Radio Bellablù. Un noir seriale in 40 puntate (Audino, 2004)
Il lato sinistro del cuore (Einaudi, 2003)
Serial Killer - Storie di ossessione omicida (Mondadori, 2003)
Coliandro (Edizioni bd, 2003)
Medical Thriller (Einaudi, 2002)
Misteri d'Italia - i casi di Blu Notte (Einaudi, 2002)
Laura di Rimini (Einaudi, 2001)
Un giorno dopo l'altro (Einaudi, 2000)
Autostorie (cd) (Moby Dick, 2000)
Nikita (I corti, 1999)
Dylan Dog (N.153) - La strada verso il nulla (Sergio Bonelli Editore, 1999)
L'isola dell'angelo caduto (Einaudi, 1999)
Mistero in blu (Einaudi - Torino, 1999)
Autosole (Rizzoli, 1998)
Il trillo del diavolo (I corti, 1998)
Almost Blue (Einaudi, 1997)
Febbre gialla (La casa del giallo, 1997)
Guernica (Minotauro, 1996)
Via delle Oche (Sellerio - Palermo, 1996)
Lupo mannaro (Theoria, 1994)
Coliandro (Granata Press, 1994)
Vorrei essere il pilota di uno Zero (Mobydick, 1994)
Il giorno del lupo (Einaudi, 1994)
Indagine non autorizzata (Mondadori, 1993)
Falange Armata (Granata Press - Bologna, 1992)
L'estate torbida (Sellerio - Palermo, 1991)
Carta Bianca (Sellerio - Palermo, 1990)
Chi, se non Coliandro, può aiutare Nikita a buttarsi a rotta di collo in un mare di guai? In questo romanzo è all'opera la coppia piú strampalata e divertente della letteratura noir italiana: il poliziotto pasticcione, roccioso e impulsivo, Coliandro e la pallida giovanissima sua protetta, che piú di una volta lo deve proteggere. In una Bologna ossessiva che prefigura le atmosfere di Almost blue, Coliandro non capisce un granché, ma intanto si muove: e la storia gli precipita addosso come un treno.
Perché quando c'è un bubbone da far scoppiare, state certi che Coliandro è lí, rozzo e tenerissimo, con Nikita sempre tra i piedi, pronto a prendersi in faccia tutte le sberle del mondo. Proprio grazie a Nikita, Coliandro, solido perbenista com'è, finisce spesso e volentieri fuori dalla legalità, dalle parti di quella metà oscura dell'anima che affascina, insieme al suo autore, tanti scrittori della nuova scena letteraria, venuti negli anni successivi.
Due personaggi indimenticabili, un noir dal ritmo vorticoso, un linguaggio tutto azione, rovesciamenti e colpi di scena distribuiti con tecnica sicura.
E un romanzo che senza darsi tante arie, raccontando la storia della nuova mafia, piú spietata di un branco di lupi, si rivela non solo precorritore della realtà, ma anche perfetta macchina logica che ne rivela il funzionamento occulto.
Incipit:
Capitolo I
Primo: io di fatture non ci capisco un cazzo. Vabbè che ho fatto ragioneria, ma sono pasasto con trentasei e all'esame ho copiato da Bresciani, che stava nel banco davanti. E mi hanno pure beccato, merda..
Secondo: questo schifo di lavoro come responsabile dello spaccio della polizia io lo odio, con tutto il cuore. Sono un poliziotto, minchia, ho sette anni di servizio sulle spalle e con tutto quello che succede in giro, sparatorie per le strade, rapinatori che ammazzano, Bologna che sembra Sarajevo… dovrei stare alla Mobile, sulle volanti del Controllo del territorio, alla Narcotici, cristo, e invece passo tutto il giorno tra inventari e bolle di accompagnamento, come un salumiere. Mi sembra di lavorare alla COOP, altro che in Questura.
Vabbè, minchia, d'accordo…L'anno scorso ho fatto una cazzata e quello stronzo del Questore, che mi odia, perché lo so che mi odia, lo stronzo, mi ha fatto trasferire allo spaccio per punizione e visto che il Questore è il Questore e io sono soltanto un povero cristo di sovrintendente, mi tocca stare compresso, muto e rassegnato.
Quando un uomo col fucile incontra un uommo con la pistola, l'uomo con la pistola è un uomo morto, come diceva Clint Eastwood in "Per un pugno di dollari", bestiale. Lo stronzo ha il fucile, io la pistola. Io sono l'uomo morto. E sto allo spaccio, merda.
Penso a questo mentre mi arrotolo in tasca il pacco di fatture che ho portato alla firma in amministrazione - perché da quando ho ordinato per sbaglio diecimila vasetti di yogurth ai mirtilli c'è un ispettore apposta che mi ricontrolla tutti i conti - e sono così incazzato che non me la sento di fare la fila per l'ascensore. Così scendo per le scale, mi incasino con le porte, svolto a sinistra e, come al solito, invece di uscire mi ritrovo alla Mobile.
Allora, già che ci sono faccio un giro per il corridoio, scivolando tra gruppetti di gente appoggiata alle pareti color crema, perché il corridoio della Mobile è così stretto che sembra un budello. Non conosco più nessuno e c'è pure un agente giovane che mi guarda con aria interrogativa, come per chiedermi cosa voglio ma io gli passo avanti deciso e mi infilo in un ufficio, l'ultimo a destra. Sperando che ci sia ancora Trombetti e non un funzionario, magari il dottor Corbella, che dirige il servizio e mi odia quasi più del Questore. Culo, c'è ancora Trombetti.
- Ohè, Coliandro… e tu cosa ci fai qui? Non sei alla… dove sei adesso?
- Spaccio, - ringhio, e lui mi fa una smorfia sorpresa.
- Alla Narcotici?
Sì, cazzo, la Narcotici… Lì per lì mi chiedo se mi sta prendendo per il culo, ma poi mi ricordo che Tronmbetti ha il quoziente di intelligenza più basso di tutta la Questura di Bologna, così mi stringo nelle spalle e non dico niente. Lui si sporge oltre la scrivania a cui è seduto e mi prende la mano, scuotendola.
- Complimenti e ben tornato… fa piacere vedere un volto conosciuto da queste parti. Negli ultimi tempi c'è stato un promuovi e rimuovi da paura, qui dentro.
Protagonista del romanzo, come recita il retro di copertina, "la coppia piú strampalata e divertente della letteratura noir italiana: il poliziotto pasticcione, roccioso e impulsivo, Coliandro e la pallida Nikita, giovanissima sua protetta". L'opera è ambientata a Bologna, una città funestata da una criminalità peggiore della mafia, "più spietata di un branco di lupi". Comunicati della Questura, ritagli di giornali, interviste su episodi di malavita collegati allo svolgersi del romanzo si intervallano via via ai capitoli in cui si narra di Coliandro e Nikita creando uno sfondo cupo e ossessivo.
La vicenda è semplice. Nikita, di professione pony express, viene casualmente in possesso di duecento milioni, provenienti da loschi affari. Si rivolge alla Polizia e si imbatte in Coliandro, con cui aveva intrattenuto in passato dei rapporti più o meno amorosi. Dall'episodio iniziale la vicenda si svolge con un ritmo vorticoso ed incalzante, ricco di colpi di scena, sino all'epilogo finale.
Come in altre sue opere, Lucarelli supporta il ritmo vorticoso della vicenda con un linguaggio incalzante ed immediato. Lo scrittore utilizza espressioni e stili propri del "gergo" giovanile ottenendo un risultato di estrema efficacia. Un esempio solo per rendere conto dei moduli linguistici usati: la descrizione di Nikita, così come ci appare per la prima volta nel romanzo.
Suspence, tensione narrativa, riuscite caratterizzazioni dei personaggi non sono comunque gli unici elementi positivi del romanzo. In aggiunta ad essi occorre evidenziare come l'autore, alternando felicemente i capitoli della vicenda di Coliandro e Nikita con altri capitoli contenenti spunti di cronaca, interviste, trascrizioni di intercettazioni telefoniche, riesce a disegnare con estremo realismo i contorni di una nuova realtà criminale caratterizzata da particolare ferocia e cinismo.