JACQUES PREVERT
P O E S I E Autore: Jacques Prevért
Titolo: Poesie
Anno: 1987
Lingua:Italiano - Francese
Genere: Raccolta di Poesie
Dimensione Pack: 4,92 Mb
Formati del file:Pdf,Doc,Odt,Epub,Mobi, °°°°°°°°°°
Caratteristiche : Scansione scala di grigi 300 dpi
Indice interattivo
Software Utilizzati: Abbyy Fine Reader 10 - Word 2010 - Calibre - Sigil *** ARGOMENTO *** Come un motivo fischiettato e mai dimenticato, la poesia di Prévert si è mischiata alla gente, l'ha cantata e subito conquistata, imponendo il suo autore come uno tra i pochi poeti veramente popolari; non poetavate o eroe, ma vero uomo che appartiene alla folla, come vi appartennero a loro modo Jean Gabin o Maurice Chevalier. Non capita spesso, del resto, di veder coesistere in un solo individuo un poeta, un uomo di cinema, un autore di parole per canzoni di successo. Anticonformista dichiarato, per istinto e educazione surrealista, Prévert fonde nella sua poesia simboli, oggetti e evocazioni che ricreano in modo diretto l'atmosfera di certi quartieri della capitale francese. E, per improvvisa magia, vena satirica e polemica si sposano alla favola e all'elegia; l'ateo blasfemo fa da contrappunto al prete e al bigotto, il renitente al gregario, l'anarchico al fascista, chi fa l'amore contento a chi triste non lo fa... Nelle sue poesie a sfondo sociale, le prime parti son sempre tenute dall'estro, che ora si traduce in acuta invettiva contro i costumi, la mentalità, le istituzioni; ora in umorismo ombreggiato d'irrazionale che esplode in magistrali tiritere, nonsensi, giochi di parole. No, Prévert non è un poeta come gli altri. Ha rinnovato l'aria, ha immesso il respiro della strada nei corridoi della poesia del suo tempo. È suono oltre a essere stile, parla a seconda della parola che gli sale alla bocca, scrive come si parla camminando. Perché la poesia di Prévert, stilisticamente perfetta, è una poesia parlata, fatta d'incastri e composizioni come scatole cinesi, falsi proverbi, esilaranti sentenze... e di Parigi, riscoperta, celebrata, denudata nella sua strafottente modernità. È calore, ambiente, libertà di giudizio, vita quotidiana; è anticonformismo, a volte anarchia, amore. È gioia che stenta a farsi largo e si fissa nella smorfia dei vagabondi, o guizza rada nelle immagini semplici di fiori, bambini, belle ragazze. In quest'antologia sono riunite le sue poesie più famose, dalla celebre raccolta «Parole» (1946) a «Storie e altre storie» (1963).
Apre il volume un breve saggio di Vittorio Sereni.
CHANSON DU MOIS DE MAI
L'âne le roi et moi
Nous serons morts demain
L'âne de faim
Le roi d'ennui
Et moi d'amour
Un doigt de craie
Sur l'ardoise des jours
Trace nos noms
Et le vent dans les peupliers
Nous nomme
Ane Roi Homme
Soleil de Chiffon noir
Déjà nos noms sont effacés
Eau fraîche des Herbages
Sables des Sabliers
Rose du Rosier rouge
Chemin des Écoliers
L'âne le roi et moi
Nous serons morts demain
L'âne de faim
Le roi d'ennui
Et moi d'amour
Au mois de mai
La vie est une cerise
La mort est un noyau
L'amour un cerisier. CANZONE DEL MESE DI MAGGIO
L'asino il re e io
Saremo morti domani
Di fame l'asino
Di noia il re
E io d'amore
Un dito di gesso
Sull'ardesia dei giorni
Traccia i nostri nomi
E il vento tra i pioppi
Ci chiama
Asino Re Uomo
Sole di Straccio nero
Già i nostri nomi son cancellati
Acqua fresca di Pascolo
Sabbia di Clessidra
Rosa di rosso Rosaio
Strada più lunga di tutte le strade
L'asino il re e io
Saremo morti domani
Di fame l'asino
Di noia il re
E d'amore io
Nel mese di maggio
La vita è una ciliegia
È un nocciolo la morte
Un ciliegio l'amore.
************************************************** LES ENFANTS QUI S'AIMENT Les enfants qui s'aiment s'embrassent debout
Contre les portes de la nuit
Et les passants qui passent les désignent du doigt
Mais les enfants qui s'aiment
Ne sont là pour personne
Et c'est seulement leur ombre
Qui tremble dans la nuit
Excitant la rage des passants
Leur rage leur mépris leurs rires et leur envie
Les enfants qui s'aiment ne sont là pour personne
Il sont ailleurs bien plus loin que la nuit
Bien plus haut que le jour
Dans l'éblouissante clarté de leur premier amour. I RAGAZZI CHE SI AMANO I ragazzi che si amano si baciano
In piedi contro le porte della notte
I passanti che passano se li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
E se qualcosa trema nella notte
Non sono loro ma la loro ombra
Per far rabbia ai passanti
Per far rabbia disprezzo invidia riso
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Sono altrove lontano più lontano della notte
Più in alto del giorno
Nella luce accecante del loro primo amore. *** AUTORE *** JACQUES PREVERT Jacques Prevert nasce a Neuilly-sur-Seine nel 1900 ed in Bretagna trascorre diversi anni della sua infanzia. Giovanissimo conosce André Breton, Raymond Queneau e i surrealisti ed entra a far parte di questo gruppo; interessato dall'arte populista. Negli anni tra il 1932 ed il 1937 si dedica attivamente al teatro, e scrive testi messi in scena dal "Groupe Octobre", una compagnia teatrale di sinistra. Lavora anche nel cinema e nel mondo della musica; i testi delle sue prime canzoni, musicate da Joseph Kosma, verranno interpretate da cantanti famosi come Julette Grèco e Yves Montand.
Nel 1938 si trova ad Hollywood per continuare la sua attività nel campo cinematografico. Scrive il soggetto per un film di M. Carnè, il celebre 'Porto delle nebbie, interpretato da J. Gabin. Gli anni dal 1939 al '44 sono caratterizzati da una discreta attività cinematografica, ma nel 1945 riprende l'attività teatrale con la rappresentazione di un balletto cui collabora anche P. Picasso. E' del 1945 la celebre raccolta di poesia 'Parole'. Nel 1947 sposa Janine Tricotet, da cui aveva avuto una figlia, Michèle. Tra il 1951 ed il 1955 escono altre sue raccolte e nel 1955 è pubblicata 'La pioggia e il bel tempo' In quegli anni comincia a dedicarsi ad un'altra attività artistica, quella dei collages, che due anni dopo esporrà alla galleria Maeght e scrive due saggi: 'L'univers de Klee' e 'Joan Mirò'. Nel 1963 pubblica 'Histories et d'autres histories' e nel 1972 esce la raccolta 'Choses et autres' seguita, nel 1976, da 'Arbres'. Morirà a Parigi l'11 aprile 1977 stroncato da un cancro al polmone. *** BIBLIOGRAFIA *** Paroles, 1946
Spectacles, 1951
La pluie et le beau temps, 1951 trad. it. in Il Prévert di Prévert, 1967
Histoires, et d'autres histoires, 1963
Arbres, 1976
Soleil de nuit, postumo, 1980 |