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TORRENT DETAILS
Beethoven - Violin Concerto - 3 Performances
TORRENT SUMMARY
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John Barbirolli - Arturo Toscanini - Bruno Walter-----------
::->DETTAGLI<-::
Compositore: Beethoven Ludwig Van
Opera: Violin Concerto op.61
Genere: Classica
Direttore: Bruno Walter - John Barbirolli - Arturo Toscanini
Orchestra: New York Philarmonic - London Philarmonic - NBC Symphony
Solisti: Szigeti Joseph - Kreisler Franz - Heifetz Jascha (violini)
Formato: Mp3 - 70-100 Kbps
::->TRACKLIST<-:
I. Allegro ma non troppo
II. Larghetto
III. Rondo (Allegro)
Fritz Kreisler, violin
BEETHOVEN: Concerto in D Major, Op. 61, for Violin and Orchestra.
(cadenzas by Kreisler).
The London Philharmonic Orchestra.
John Barbirolli, conductor.
Victor 78rpm Album M-325 (16878-S-16883).
Recorded in 1936.
Digital transfer by F. Reeder
Jascha Heifetz
BEETHOVEN: Concerto in D Major for Violin and Orchestra, Op. 61.
Jascha Heifetz, violin.
NBC Symphony Orchestra.
Arturo Toscanini, conductor.
Victor 78rpm Album DM705 (048066-048074). Recorded March 11, 1940.
Digital transfer by F. Reeder
Joseph Szigeti
BEETHOVEN: Concerto in D Major for Violin and Orchestra, Op. 61.
Joseph Szigeti, violin.
New York Philharmonic Orchestra.
Bruno Walter, conductor.
Columbia 78rpm Set MM-697 (XCO 37589 - 37598).
Recorded in 1947.
Digital transfer by F. Reeder
Beethoven nella seconda metà del 1806 mette mano a questo concerto (l’unico per violino). Una sorta di timore revenziale per uno strumento che non era il suo, la mancanza di circostanze favorevoli, il successo che veniva da altre composizioni lo avevano però distolto dal continuare l’opera iniziata.
L’incontro con un giovane violinista, il bambino prodigio Franz Clement, gli fa riprendere e concludere l’opera che dedica all’amico d’infanzia Stephan von Breuning e il 23 dicembre del 1806 il Concerto viene eseguito al teatro di Vienna.
La critica non fu per niente tenera e il concerto sembrava non dovesse avere lo stesso destino delle sue altre composizioni. Solo dopo quarant’anni di silenzio, è il 1844, il grande violinista Joachim, ancora tredicenne, lo riscoprirà suonandolo a Londra sotto la direzione di Mendelssohn, esecuzione poi ripresa dieci anni dopo a Dusseldorf con Robert Schumann. Da quel giorno il concerto op. 61 per violino e orchestra di Beethoven diventerà uno dei pezzi più ambiti nel repertorio di ogni violinista.
“O protagonisti o nessuno”. Quale musica più dell’op. 61 di Beethoven poteva esprimere meglio il contenuto del titolo del Meeting di quest’anno!
Ma qual è lo scopo dell’essere protagonista? Come diceva Don Giussani: «Dal peccato originale in poi gli sforzi dell’uomo per rendersi autonomo come cultura e come dinamica di amore si sono solo moltiplicati e nel concerto che ci apprestiamo a conoscere esprime esattamente questo, con quel tema che percorre tutto il pezzo: la vita dell’uomo, della società, è segnata dalla melodia dell’orchestra dalla quale per tre volte il violino fugge per affermare se stesso e dalla quale per tre volte viene ripreso fino a riposare in pace. Quando è ripreso e continuamente riaccolto nella grande armonia dell’orchestra il violino ritrova la pace, ritrova se stesso e la forza di rigenerarsi ancora. Riconosce la sua dimora. La dimora dell’io».