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Great Migration Atto III
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GREAT MIGRATIONS è un nuovo evento televisivo globale in sette parti di National Geographic Channel che porta gli spettatori in giro per il mondo a seguire le lunghe e faticose migrazioni intraprese da milioni di animali per assicurare la sopravvivenza delle proprie specie.
Attraverso magnifiche riprese dal cielo e dall'aria, dal folto degli alberi e da rocce scoscese, dal fondo del mare e dai ghiacci galleggianti, GREAT MIGRATIONS racconta le commoventi storie di queste creature e illustra le nuove scoperte scientifiche sui loro avventurosi spostamenti con tutta la vividezza dell'alta definizione.
La miracolosa migrazione dei granchi rossi dell'Isola di Natale. Le volpi volanti in Australia e le formiche legionarie in Costa Rica. Gli gnu, le zebre e gli elefanti in Mali. Il microscopico plancton e le meduse in Indonesia. La grandiosa migrazione dei cobi dalle orecchie bianche, di cui si temeva l'estinzione. Storie magnifiche rese ancor più appassionanti dalle nuove conoscenze acquisite sulla fragile esistenza di queste specie e la loro disperata lotta per la sopravvivenza in un pianeta che non smette di cambiare.
Per portare sugli schermi di tutto il mondo questa rivoluzionaria produzione televisiva, il team di National Geographic ha trascorso ben due anni e mezzo sul campo, percorrendo 670.000 chilometri attraverso 120 paesi e tutti e sette i continenti. GREAT MIGRATIONS. Vive solo chi si muove...
GREAT MIGRATIONS - ATTO III:IL SESSO
Great Migrations - Atto III: Il sesso è incentrato sulla lotta per la riproduzione, sugli ostacoli che ogni specie deve superare e i viaggi che deve intraprendere per assicurarsi una discendenza. Seguendo queste emozionanti storie gli spettatori scopriranno anche, per la prima volta da più di vent'anni a questa parte, che a dispetto della guerra il cobo dalle orecchie bianche in Sudan è ancora vivo e prospero. L'episodio inoltre mostra straordinarie riprese del volo delle volpi volanti nei cieli dell'Australia; le operose formiche legionarie intente a creare nidi mobili nella foresta; e gli affascinanti comportamenti riproduttivi e di procacciamento del cibo degli elefanti marini, dei pinguini e degli albatro nelle isole Falkland - tutte creature che per accoppiarsi devono lasciare il mare in cui trascorrono la maggior parte del loro tempo, per nidificare e accudire la prole.
Cobi dalle orecchie bianche
Una delle storie più avvincenti della serie si svolge nelle zone selvagge del Sudan dilaniato dalla guerra civile. Da sempre la regione del Parco Nazionale di Boma, che racchiude la più grande savana intatta dell'Africa Orientale, ospita i cobi dalle orecchie bianche. Ma a causa dei violenti fermenti che hanno praticamente decimato la fauna libera del paese, questi animali non erano più stati ripresi dal lontano 1982. Fino a quando, nel 2007, un rilevamento aereo ha permesso di individuarli. Fortunatamente la popolazione di cobi, ritenuta estinta, è riuscita a fiorire anche nel mezzo di questa tragedia, ed è così numerosa da fare a gara con quella delle grandi mandrie di gnu che vivono nel Serengeti. A salvare questa specie probabilmente è stato proprio l'istinto migratorio, che spingendola a muoversi, in tutti questi anni l'ha sempre tenuta un passo avanti alle armi e agli altri pericoli comportati dall'uomo. Per dimostrare il proprio potenziale paterno e stabilire la propria superiorità riproduttiva i maschi di cobo inscenano dei combattimenti all'ultimo sangue. Una volta che maschio e femmina hanno verificato di essere pronti e compatibili per l'accoppiamento attraverso una complessa, e talora comica, valutazione dell'urina, i cobi si accoppiano e quindi iniziano il loro lungo viaggio di ritorno ai territori dove nasceranno i cuccioli, giusto a tempo per ricominciare tutto daccapo.
Isole Falkland
Nella stupenda cornice delle Isole Falkland, non lontano dal Polo Sud, scopriremo le storie degli animali che per riprodursi devono lasciare il mare in cui vivono per la maggior parte dell'anno.
I pinguini crestati si affrettano a riva per la deposizione e la schiusa delle uova, mentre gli albatri dal ciglio nero planano sulle gigantesche ali per posarsi a terra dove si accoppieranno: a tenerli d'occhio c'è un predatore affamato, il caracara striato, che dopo un lungo inverno aspetta di fare manbassa di uova e pulcini. A terra mamma albatro aspetta il ritorno del maschio, che alzatosi in volo trascorrerà qualche giorno in mare a pesca, per nutrirsi e fare il pieno di pesci per il suo pulcino affamato. Mamma e papà pinguino dalla cresta gialla escono ogni giorno in mare per nutrirsi, poi risalgono fino al nido costruito sulla ripida scogliera dove i loro piccoli li attendono al riparo dai venti polari. Dopo tre mesi i pinguini ridiscendono dalla scogliera e tornano in mare per un'altra stagione, mentre i piccoli di albatro, con ormai tutte le piume indosso, mettono alla prova le ali e quindi si innalzano in volo; alcuni di loro torneranno a terra solo tra diversi anni, e lo faranno solo per riprodursi.
Non lontano da qui, sulle rive del mare, i giganteschi elefanti marini si issano a terra dove inscenano violenti combattimenti per aggiudicarsi lo spazio indispensabile per i loro harem di femmine. Vagabonde per il resto dell'anno, queste foche scendono a terra per dare alla luce i cuccioli, e accoppiarsi di nuovo poco tempo dopo. Nelle tre brevi settimane trascorse con la madre il cucciolo crescerà fino a triplicare il suo peso, mentre la madre ne perderà circa un terzo. Poi, lanciando poco più di un semplice sguardo verso la riva, le femmine torneranno a lanciarsi in mare, lasciando i piccoli a cimentarsi con le prime incursioni nelle acque basse e infide dove troveranno ad attenderli squali e altre pericolose creature, prima di riprendere la migrazione nell'oceano.
Volpi volanti rosse
In Australia, nel Queensland, il cielo si oscura quando milioni di volpi volanti rosse si spostano da una foresta all'altra in cerca di eucalipti, i cui fiori zuccherini e ricchi di calcio costituiscono il loro alimento principale. Le madri di pteropo (altro nome di queste affascinanti creature) tengono i piccoli avvolti nelle ali traslucide per allattarli fino a quando il calcio contenuto nel loro latte avrà rafforzato le ali quanto basta per poter intraprendere il volo. Una volta svezzati i piccoli dovranno essere in grado di sostenere una faticosa migrazione verso un'altra foresta. Per prepararsi al lungo volo la madre si cosparge le ali e il corpo con una secrezione oleosa. Lungo il viaggio questi mammiferi rischieranno la vita per rinfrescarsi nelle acque dolci di un lago infestato di coccodrilli. I superstiti che raggiungeranno la nuova foresta in cui abbondano gli eucalipti in fiore daranno vita a una nuova generazione, tenendosi avvinghiati per diverse ore, per poi addormentarsi l'uno separato dall'altra prima di riprendere il volo.
Formiche legionarie
La migrazione delle minuscole formiche legionarie è una delle più micidiali del mondo. Le femmine di queste creature che vivono nel sottofondo della foresta pluviale del Costa Rica e la loro prole di centinaia di migliaia di larve hanno bisogno di qualcosa come 30.000 prede al giorno per poter sostenere le fatiche del viaggio e della riproduzione. Con i loro corpi le femmine costruiscono dei nidi mobili in cui trasporteranno le larve durante le tre settimane in cui non penseranno ad altro che a cacciare grandi insetti, comprese le larve delle grandi e temibili vespe, tirate fuori a forza dai loro favi. Ogni notte le formiche legionarie possono percorrere cento metri, una distanza che per un umano è degna di un maratoneta.