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Randy Newman - Dark Matter (2017) [MT]
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Titolo Album: Dark matter
Artista: Randy Newman
Data di pubblicazione: 4/8/2017
Durata: 39minuti e 30 secondi
Genere: Cantaurore
Dischi: 1
Tracce: 9
Produttore: David Boucher, Mitchell Froom, Lenny Waronker
Etichetta: Nonesuch
01 - The Great Debate 08:08
02 - Brothers 04:54
03 - Putin 03:43
04 - Lost Without You 03:54
05 - Sonny Boy 04:42
06 - It's a Jungle out There 03:19
07 - She Chose Me 03:12
08 - On the Beach 04:31
09 - Wandering Boy 03:01
Randy Newman nasce a Los Angeles nel 1943; è considerato uno dei più importanti e influenti compositori americani del ‘900, tanto per quanto riguarda il songwriting - per il quale è stato accostato a nomi celebrati come George Gershwin e Irving Berlin – che per il suo lavoro come autore di colonne sonore per musical e film. Dopo aver iniziato la propria carriera come autore per altri (Gene Pitney, Manfred Mann, Frankie Laine) Newman pubblica nel 1968 il suo primo, omonimo album. Nel 1969 vince il suo primo Grammy per la canzone di Peggy Lee “Is that all there is?”, mentre nel 1970 arriva un nuovo album, TWELWE SONGS e un tributo da parte di Harry Nilsson (“Nilsson sings Newman”) che incide un album di sue composizioni. Seguono una serie di album il più famoso dei quali è LITTLE CRIMINALS, che grazie al successo del singolo “Short people” lo consacra all’attenzione dei media. Nel frattempo Newman prosegue il suo lavoro come compositore di colonne sonore e nel 1981 firma le musiche di “Ragtime”, con cui vince un Academy Award. Nel 1983 esce TROUBLE IN PARADISE, album pop che contiene un altro grande successo come “I love L.A.”, mentre l’anno successivo la colonna sonora di “The natural” gli assicura un Grammy e un’altra nomination all’Oscar. Negli anni ’90 proseguono le sue partecipazioni a film con “Awakenings”, “Avalon”, “Toy story”, The paper”, “Michael”, “Pleasantville”, “A bug’s life”, con altrettante nominations all’Oscar, mentre nel 1996 debutta il suo musical “Faust”, che vede la partecipazione alle musiche di James Taylor, Don Henley, Elton John, Linda Ronstadt e Bonnie Raitt. Nello stesso anno Newman ha ricevuto il primo Henry Mancini Award in relazione alla impressionante mole del suo lavoro. Nel 1999 con “Bad love” l’artista losangelino torna a pubblicare un album di canzoni.
Newman firma un nuovo contratto discografico con la Nonesuch, e nel 2003 pubblica THE RANDY NEWMAN SONGBOOK VOL.1, in cui interpreta canzoni del suo repertorio per solo piano e voce.
Per nuovo materiale, colonne sonore a parte, bisogna aspettare il 2007: Newman pubblica "A few words in defense of our country”, caustica accusa al governo americano, che poi appare l'anno successivo in HARPS AND ANGELS, primo lavoro di inediti in 9 anni, co-prodotto da Mitchel Froom. Nel 2011 esce il disco dal vivo LIVE IN LONDON.
A dicembre 2012 entra nella Rock'n'Roll Hall of Fame.
Discografia essenziale: 1968 - Randy Newman
1970 - Twelve Songs
1971 - Randy Newman Live
1972 - Sail Away
1974 - Good Old Boys
1977 - Little Criminals
1979 - Born Again
1988 - Trouble In Paradise
1988 - Land Of Dreams
1995 - Randy Newman’S Faust
1998 - Guilty: 30 Years Of Randy Newman
1999 - Bad Love
2003 - Randy Newman Songbook Vol.1
2008 - Harps And Angels
2011 - Live In London
2017 - Dark Matter
Sito ufficiale di Randy Newman : url=http://www.randynewman.com/ [b]
[b] Ci vuole del genio, di quello vero: per passare da una delle più amate canzoni Disney di tutti i tempi allo scrivere una canzone sul c... di Trump, ad una su Putin, che gioca sul doppio senso "Putin" e "Put it in".
Se non conoscete Randy Newman, o se dovete spiegarlo a qualcuno, ditegli: "Quello della canzone di Toy Story". "You've got a friend in me" la conoscono tutti.E poi raccontate che in "Dark matter", il suo primo disco di inediti in 9 anni, doveva esserci un brano sul chiacchierato organo sessuale del Presidente degli Stati Uniti. Il testo era una cosa del genere "My dick’s bigger than your dick/It ain’t braggin’ if it’s true/My dick’s bigger than your dick/I can prove it too/There it is! There’s my dick/Isn’t that a wonderful sight?". Per chi conosce Randy Newman, non è una sorpresa: è uno degli autori più caustici, ironici e, certe volte, cattivi della musica americana: la sua carriera è piena di canzoni forse non così dirette, ma certo non meno irrispettose.
La canzone non è stata inserita, ma forse è meglio così, perché avrebbe spostato l'attenzione da un disco dalla scrittura complessa, affascinante. La scrittura di uno dei più grandi songwriter americani, appunro, che ogni tanto si diletta a fare colonne sonore. Ma poi torna sempre alla sua vera passione. Le canzoni.
E definirle tali è quasi riduttivo: per esempio "The Great Debate" è una sorta di operetta in cui Newman fa dibattere, con esiti tragicomici, scienziati, antivaccinisti, creazionisti, a partire dalla "materia oscura" dell'universo, che dà il titolo al disco.
Ma la materia oscura che interessa a Newman è quella delle nostre vite, quella che permea le nostre conversazioni, le nostre giornate. Gli interessano i personaggi complessi come Putin, appunto, o il bluesman Sonny Boy Williamson, di "Sonny boy". Il tutto raccontato con un taglio spesso sarcastico, ma mai banale. Come mai banale è la musica che sostiene i suoi racconti: l'amato piano, ovviamente, e la produzione dei colleghi di sempre Mitchell Froom e Lenny Waronker.
"Dark matter" è un disco difficile, complesso. Con un grado di profondita musicale e lirica che oggi è rarissimo trovare. Andrebbe consigliato anche solo per questo suo essere contemporaneamente tradizionalista e rivoluzionario rispetto alla musica che gira intorno. Ma se conoscete Randy Newman, già lo sapete. Se non lo conoscete: buon divertimento, anzi buona lettura e buon ascolto.