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Mickey Spillane - Ti Ucciderò
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Titolo originale: I, the Jury
Titolo italiano: Ti ucciderò
Autore: Mickey Spillane
1ª ed. originale: 1947
Data di pubblicazione: Maggio 2017
Genere: Romanzo
Sottogenere: Giallo
Editore: Edizione speciale Corriere della sera
Collana: I Classici del giallo americano
Traduzione: Matteo Curtoni e Maura Parolini
Pagine: 206
Mickey Spillane, pseudonimo di Frank Michael Morrison Spillane (New York, 9 marzo 1918 – Murrells Inlet, 17 luglio 2006), è stato un fumettista, scrittore e sceneggiatore statunitense.
È considerato uno dei padri, assieme a Dashiell Hammett e Raymond Chandler, del genere hard-boiled.
Nonostante la facciata da cinico e disincantato facitore di storie quale si considerava, Spillane fu in realtà - a detta di molti - un acuto interprete delle necessità visionarie del suo tempo.[senza fonte]
La sua lunga vita - conclusa dopo una grave malattia a Murrels Inlet, nella Carolina del Sud, dove viveva da tempo - è stata tanto turbolenta ed intensa quanto, almeno per molti versi, felice e soddisfacente.
Dal suo lavoro di scrittore ebbe molto denaro, il successo di pubblico testimoniato dai molti lettori che per molti anni hanno atteso con trepidazione l'uscita di suoi nuovi libri e, particolare non da poco per un uomo evidentemente ricco di vitalità, numerose storie d'amore.
Fu sposato per tre volte. Dalla prima moglie, Mary Ann Pearce, ebbe quattro figli; e se la seconda, Sherri Malinou, era un'avvenente modella in grado di posare seminuda sulle copertine dei suoi libri, la terza, Jane Rodgers Johnson, era stata Miss South Carolina.
Della critica ufficiale Spillane amò sempre farsi beffe. Non mi importa un accidente di leggere le recensioni, soleva dire, precisando di essere più interessato ai rendiconti derivanti dal diritto d'autore.
Sicuramente era conscio di avere dalla sua l'ultima pagina del libro, quella che conta, e quella che favorirà la vendita del successivo.
Ma gli inizi di carriera furono tutt'altro che facili. Figlio di un barista, nato nel quartiere newyorkese di Brooklyn ma cresciuto nel sobborgo industriale di Elizabeth, stato del New Jersey, il futuro scrittore iniziò la carriera scrivendo brevi racconti seriali di genere pulp per giornali quotidiani, periodici e riviste a fumetti della Marvel che pubblicavano le storie di Capitan America, Capitan Marvel e della Torcia Umana originale.
Serie di Harry Bosch
1992 – La memoria del topo (The Black Echo)
1993 – Ghiaccio nero (The Black Ice)
1994 – La bionda di cemento (The Concrete Blonde)
1995 – L’ombra del coyote (The Last Coyote)
1997 – Musica dura (Trunk Music)
1999 – Il ragno (Angels Flight)
2001 – Il buio oltre la notte (A Darkness More Than Night)
2002 – La città delle ossa (City of Bones)
2003 – Lame di luce (Lost Light)
2004 – Il poeta è tornato (The Narrows)
2005 – La ragazza di polvere (The Closers)
2006 – Il cerchio del lupo (Echo Park)
2007 – La città buia (The Overlook)
2009 – Il respiro del drago (Nine Dragons)
2011 – La caduta (The Drop)
2012 – La scatola nera (The Black Box)
2014 – The Burning Room (The Burning Room)
2015 – Il passaggio (The Crossing)
2016 – The Wrong Side of Goodbye (inedito in Italia)
Serie di Mickey Haller
2005 – Avvocato di difesa (The Lincoln Lawyer)
2008 – La lista (The Brass Verdict)
2010 – La svolta (The Reversal)
2011 – Il quinto testimone (The Fifth Witness)
2013 – Il dio della colpa (The Gods of Guilt)
Altri libri
1996 – Il poeta (The Poet)
1998 – Debito di sangue (Blood Work)
2000 – Vuoto di luna (Void Moon)
2002 – Utente sconosciuto (Chasing the Dime)
2006 – Cronaca Nera (Crime Beat: A Decade Of Covering Cops And Killers)
2009 – L’uomo di paglia (The Scarecrow)
Mike Hammer, investigatore, incarna lo spirito della vendetta, dopo che il suo più grande amico Jack è stato ucciso con un colpo di pistola al ventre. Per trovare l'assassino e ucciderlo, "risparmiandogli" così la lunga ed incerta trafila della giustizia, Hammer intraprende una vera e propria gara contro il capitano della polizia di New York, l'amico Pat Chambers, intenzionato invece a consegnare il killer alla giustizia.
La strada dell'investigatore si affolla di cadaveri: le persone legate in qualche modo a Jack vengono sistematicamente uccise, sempre dalla stessa pistola, un'automatica calibro 45 munita di silenziatore.
Quando l'ennesimo omicidio si compie addirittura sotto gli occhi dello stesso Hammer, il cerchio inizia a stringersi attorno al misterioso e spietato assassino.
Incipit:
1
Scrollai via la pioggia dal cappello ed entrai nella stan?za. Nessuno disse una parola. Fecero tutti un passo in?dietro, educatamente. Sentivo i loro occhi su di me.
Pat Chambers era in piedi vicino alla porta della camera da let?to e stava tentando di calmare Myrna. Il corpo della ragazza era scosso da singhiozzi asciutti. Mi avvicinai e la circondai con le braccia.
«Sta' tranquilla, ragazzina» le dissi. «Andiamo, stenditi un po'». L'accompagnai fino al divano che si trovava in fondo alla stanza e la feci sedere. Era ridotta piuttosto male. Uno dei poli?ziotti in uniforme le prese un cuscino e lei si sdraiò.
Con un cenno Pat mi chiese di avvicinarmi e mi indicò la camera da letto. «Lì dentro, Mike» disse.
Lì dentro. Quelle parole mi colpirono con forza. Lì dentro c'era il mio migliore amico che giaceva morto sul pavimento. Il
cadavere. Adesso potevo chiamarlo così. Fino al giorno prima era stato Jack Williams, l'uomo che aveva condiviso con me lo
stesso letto di fango per due anni di guerra nella melma male?odorante della giungla. Jack, l'uomo che diceva che avrebbe da?to il braccio destro per un amico e che lo aveva fatto sul serio quando aveva impedito a un maledetto bastardo giapponese di squarciarmi le budella. Si era beccato la baionetta nel bicipite e gli avevano amputato il braccio. Pat non disse una parola. Mi permise di togliere il lenzuolo dal cadavere e di toccare il volto freddo con le dita. Per la prima volta in vita mia avevo davvero voglia di piangere. «Dove l'hanno colpito, Pat?».
«Nello stomaco. Ti sconsiglio di guardare la ferita. L'assassi?no ha usato una .45 e ha mirato basso».
Ecco il primo libro imperniato su Mike Hammer, un martello di nome e di fatto, che nasce sulla scia dei grandi personaggi di investigatore americano, epigoni di Sam Spade (da Dashiell Hammett del 1930) e di Philip Marlowe (da Raymond Chandler del 1939). La Seconda Guerra mondiale è finita da poco, ma c’è ancora lo strascico di violenza che aveva suscitato. Anche Spillane aveva fatto la guerra, anche se, avendo già 25 anni, viene destinato a fare l’istruttore di piloti dell’aviazione. Finita la guerra, rimane nel giro, e lavora un paio di anni con l’FBI, dove partecipa ad una grande operazione anti-droga, che gli lascerà qualche ferita in corpo. E mentre si riprende, butta giù questo romanzo, pieno di rimandi personali (grandi e piccoli). Ma soprattutto, dove fa nascere questa figura di duro, un po’ scanzonato, ma onesto con gli amici. Ed implacabile con i nemici. Qui, Spillane si getta anche un po’ oltre l’ostacolo, perché laddove la giustizia tarda ad arrivare, Hammer decide che sarà lui a farla, lui farà giudice e giuria. In questo primo libro, ciò ha anche un senso.
E Mike riuscirà a mantenere la sua promessa? Su questa domanda glisso, per lasciare un po’ di suspense, che, benché il romanzo sia ben costruito, noi che abbiamo letto tanto di gialli ed altro, sappiamo fin da pagina 17 chi sarà il colpevole. Ma il meccanismo è ben costruito e vale la pena seguirlo. Un unico appunto anche molto violento contro l’insipienza di traduttori e correttori: come si fa a lasciare una frase in cui si dice che Mike tolse la sicurezza al suo revolver? Ci voleva tanto per ripristinare il corretto “tolse la sicura”? In fine, ci associamo di certo alle critiche generali che vedono i libri di Spillane un po’ troppo pieni di violenza gratuita e per questo non molto edificanti. Tuttavia, sono il segno di un certo tipo di America, e ce ne fanno capire meglio momenti che, al di qua dell’oceano, sembrano insensati. Perché Mike è brutalmente violento, visceralmente patriottico e genuinamente anticomunista. Insomma, un tipico americano di quell’America profonda che c’è molto più di quanto pensiamo ci sia. L’America non è soltanto i Paul Auster o i radical di New York. Come l’Italia, purtroppo, non è solo Napolitano, ma anche, e più di quanto pensiamo, bunga-bunga e compagnia. Alla fine un giallo duro, ben fatto, come si direbbe al cinema, da leggere anche se discutibile.