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Isabel Allende - La Foresta Dei Pigmei
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Titolo originale:El Bosque de los Pigmeos
Titolo italiano:La foresta dei pigmei
Autore: Isabel Allende
1ª ed. originale:2005
Data di pubblicazione:2 mar 2009
Genere:Romanzo
Sottogenere: Avventura
Editore:Feltrinelli
Collana:Universale economica
Traduzione: Elena Liverani
Pagine:189
Isabel Allende nasce il giorno 2 agosto del 1942 a Lima (Perù). La madre, Francisca Llona Barros, divorzia dal padre, Tomás Allende, quando la scrittrice ha solo tre anni: Isabel non conoscerà mai suo padre, che dopo la dissoluzione del matrimonio sparirà nel nulla. Sola, con tre figli e senza alcuna esperienza lavorativa, la madre si trasferisce a Santiago del Cile, ospitata nella casa del nonno (rievocata poi ne "La casa degli spiriti" in quella di Esteban Trueba). Grazie all'aiuto dello zio Salvador Allende e grazie alla sua influenza, non mancheranno a lei e ai suoi fratelli borse di studio, vestiti e svaghi.
Bambina vivace ed inquieta, durante l'infanzia trascorsa nella casa dei nonni impara a leggere e a nutrire la propria fantasia con letture prelevate dalla biblioteca del nonno, ma anche con libri che la scrittrice racconta di aver trovato in un baule ereditato dal padre, contenente raccolte di Jules Verne o Emilio Salgari. L'immaginazione della piccola si alimenta anche di romanzi rosa, ascoltati alla radio, in cucina assieme alle inservienti e soprattutto di racconti narrati dal nonno o dalla nonna, quest'ultima caratterizzata da una propensione particolare verso i misteri dello spiritismo.
Questi anni fantasiosi e meravigliosi si interrompono nel 1956, quando la madre si sposa con un altro diplomatico. Data anche la natura particolare di quella professione, il diplomatico appunto, la coppia comincia a viaggiare e ad effettuare permanenze in vari paesi. Le esperienze in Bolivia, in Europa ed in Libano sveleranno alla piccola sognatrice un mondo diverso da quello in cui è cresciuta. Isabel Allende vivrà sulla propria pelle le prime esperienze della discriminazione sessuale. Anche se le letture cambiano: legge libri di filosofia, conosce Freud e le tragedie di Shakespeare. Frugando nella camera del patrigno, trova un "libro proibito" che resterà tra le sue maggiori influenze letterarie: nascosta in un armadio legge "Le mille e una notte".
All'età di 15 anni, desiderosa di indipendenza, ritorna a Santiago ed a 17 anni inizia a lavorare come segretaria presso il "Dipartimento dell'informazione", un ufficio della FAO. A 19 anni sposa con Miguel Frías (1962), con cui avrà due figli: Nicholás e Paula.
In questo periodo accede al mondo del giornalismo che insieme all'esperienza teatrale sarà il suo migliore elemento formativo. Prima entra nel campo della televisione, conducendo un programma di quindici minuti sulla tragedia della fame nel mondo; poi scrive per la rivista femminile Paula (1967-1974) e la rivista per bambini Mampato (1969-1974). In ambito televisivo s'impegna nella Channel 7 dal 1970 al 1974. Isabel Allende conquista la fama negli anni Sessanta, grazie alla rubrica "Los impertinentes" che la sua amica Delia Vergara le riserva all'interno della rivista Paula. Da allora la scrittrice non ha mai smesso di decantare il giornalismo come grande scuola di scrittura e di umiltà.
L'11 settembre 1973 il colpo di stato militare guidato dal Generale Augusto Pinochet termina un'altra fase della vita della Allende. L'evoluzione dei fatti la costringe ad inserirsi per la prima volta attivamente nella vita politica del suo paese: la scrittrice s'impegna a favore dei perseguitati dal regime trovando loro asilo politico, nascondigli sicuri e facendo filtrare notizie del paese. Il regime dittatoriale le permette di collaborare ancora con le televisioni nazionali, ma ben presto decide di abbandonare il lavoro, perché si rende conto che il governo militare la sta usando. Decide allora di emigrare e, seguita in breve dal marito e dai figli, si ferma per tredici anni in Venezuela, dove scrive su vari quotidiani.
Di fatto autoesiliatasi, comincia a scrivere per sfogare la propria rabbia e sofferenza. Nasce così il primo romanzo, rifiutato da tutte le case editrici latino-americane per il fatto di essere firmato da un nome non soltanto sconosciuto, ma addirittura femminile. Nell'autunno del 1982 "La casa degli spiriti", una cronaca familiare sullo sfondo del mutamento politico ed economico nell'America latina, viene pubblicato a Barcellona da Plaza y Janés. Il successo divampa inizialmente in Europa e da lì passa negli Stati Uniti: le numerose traduzioni in varie lingue fanno conoscere la scrittrice in moltissime parti del mondo. Da quel momento in poi, inanellerà un successo dopo l'altro, a partire da "D'amore e ombra" fino a Paula, passando per "Eva Luna".
A 45 anni Isabel Allende divorzia dal marito e nel 1988 si sposa in seconde nozze con William Gordon che conosce durante un viaggio a San José, negli Stati Uniti. La storia della vita del nuovo compagno della scrittrice ispira un nuovo romanzo che viene pubblicato nel 1991 col titolo "Il piano infinito".
Molti critici hanno definito l'opera di Isabel Allende come un collage di idee e situazioni tratte dai suoi colleghi più famosi. Ma una delle critiche più persistenti è quella del paragone costante con Gabriel García Márquez e, in effetti, una certa influenza dello scrittore colombiano risulta essere innegabile, dal momento che viene tutt'ora considerato un punto di riferimento per le nuove generazioni di scrittori iberoamericani.
Non si può comunque tralasciare di citare il fatto che il libro-confessione "Paula" è il resoconto della tragedia che ha colpito l'Allende. Paula, infatti, non è altri che la figlia della scrittrice, morta il 6 dicembre del 1992 di una malattia rara e incurabile dopo aver passato un lungo periodo in stato comatoso.
1983 - La casa degli spiriti (La casa de los espíritus)
1985 - D'amore e ombra (De amor y de sombra)
1988 - Eva Luna
1990 - Eva Luna racconta (Cuentos de Eva Luna)
1992 - Il piano infinito (El plan infinto)
1995 - Paula
1997 - Per Paula. Lettere dal mondo
1997 - Afrodita. Racconti, ricette e altri afrodisiaci
1999 - La figlia della fortuna (Hija de la fortuna)
2001 - ratto in seppia (Retrato en sepia)
2002 - La città delle bestie (La ciudad de las bestias)
2003 - Il mio paese inventato (Mi país inventado)
2003 - Il regno del drago d'oro (El reino del dragón de oro)
2005 - La foresta dei pigmei (El Bosque de los Pigmeos)
2005 - Zorro. L'inizio della leggenda (El zorro)
2006 - Inés dell'anima mia (Inés del alma mía)
2008 - La somma dei giorni (La suma de los días)
2009 - L'isola sotto il mare (La isla bajo el mar)
2011 - Il quaderno di Maya (El cuaderno de Maya)
2012 - Le avventure di Aquila e Giaguaro (La città delle bestie; Il regno del drago d'oro; La foresta dei pigmei)
2013 - Amore
2013 - Il gioco di Ripper
Kate Cold, il nipote Alex e l'amica Nadia ricevono dal "National Geographic" l'incarico di preparare un reportage sui safari che si svolgono a dorso d'elefante. A Nairobi Alex e Nadia incontrano un'indovina che li avverte di un pericolo imminente: saranno costretti ad affrontare un mostro a tre teste e solo se resteranno uniti riusciranno ad avere la meglio. Quando incontrano Fratel Fernando, un missionario alla ricerca di due confratelli, decidono di aiutarlo. Si ritroveranno nel cuore della giungla dove verranno in contatto con una tribù di pigmei caduti in disgrazia da quando la sacerdotessa Nana-Asante è stata sconfitta e il loro villaggio è diventato feudo di tre personaggi: il re Kosongo, il militare Mbembelé e lo stregone Sembo...
Incipit:
1.
L'INDOVINA DEL MERCATO
A un ordine della guida Michael Mushaha, la carovana di elefanti si arrestò. Era ormai giunta la calura soffocante del mezzogiorno, il momento in cui, nella vasta riserva naturale, gli animali riposavano. La vita si fermava per qualche ora, la terra africana si trasformava in un inferno di lava bollente e persino iene e avvoltoi cercavano l'ombra. Alexander Cold
e Nadia Santos montavano un elefante maschio capriccioso di nome Kobi. L'animale si era affezionato a Nadia, che in quei giorni si era sforzata di apprendere i rudimenti della lingua degli elefanti per poter comunicare con lui. Durante le lunghe passeggiate gli parlava del suo paese, il Brasile, una terra lontana in cui non vivevano creature grandi come lui, eccetto alcune antiche bestie leggendarie nascoste nell'impenetrabile cuore delle montagne sudamericane. La predilezione di Kobi per Nadia era pari all'antipatia che nutriva nei confronti di Alexander, e non perdeva
occasione per esternare tali sentimenti.
Le cinque tonnellate di muscoli e grasso di Kobi si fermarono in una piccola oasi, sotto alcune palme polverose tenute in vita da una pozza d'acqua dal colore di tè al latte. Alexander aveva escogitato un sistema tutto suo per calarsi a terra da quei tre metri di altezza senza farsi troppo male, dato che nei cinque giorni di safari non era ancora riuscito a ottenere
la collaborazione dell'animale. Non si rese conto che Kobi si era sistemato in modo da farlo atterrare direttamente nella pozza, dove sprofondò fino alle ginocchia. Borobá, la scimmietta nera di Nadia, gli saltò subito addosso. Alexander, cercando di liberarsi della scimmietta, perse l'equilibrio finendo con il sedere a terra. Imprecando a denti stretti, si scrollò di dosso Borobá e si rialzò a fatica, perché non vedeva nulla: gli occhiali grondavano acqua sporca. Si mise allora a cercare un angolo asciutto della maglietta per pulirli, ma uno spintone di Kobi lo fece cadere bocconi. L'elefante aspettò che si rialzasse per fare mezzo giro e collocare il suo monumentale posteriore in posizione opportuna, poi liberò una rumorosissima flatulenza proprio in faccia al ragazzo. Il coro delle risate degli altri membri del safari approvò lo scherzo.
Questo libro di Isabel Allende,chiude la trilogia dedicata alle avventure di Aquila e Giaguaro, soprannomi dati a Nadia e Alexander, due giovani che inseguono l’avventura tra mille peripezie....
Il titolo complessivo dato a questa trilogia e’ “Le memorie di Aquila e Giaguaro” che la scrittrice dedica ai lettori piu’ giovani ma che si fa leggere molto volentieri anche dagli adulti....
Nel 2002 e’ stato pubblicato il primo libro della serie , intitolato “La citta’ delle bestie”, poi nel 2003 e’ la volta de “Il regno del drago”ed infine, “La foresta dei pigmei”.
Il racconto si permea di magia, di spiritismo, di viaggi metafisici che lo fanno diventare un racconto ricco di suspence e colpi di scena.La Allende riesce a passare dal racconto descrittivo a quello magico e surreale con una maestria tipica del suo stile, portando il lettore fino alla fine del racconto in un susseguirsi di colpi di scena....
Benche’ dedicato a un pubblico giovane, si lascia leggere molto volentieri da tutti perche’ credo che la magia e la fantasia producano nell’adulto la stessa curiosita’ ed emozione dei piu’ giovani.....
....... in questo libro la Allende scrive in modo semplice e scorrevole e come in tutti i suoi racconti, sa dare alla storia emozioni e vivacita’ coinvolgendo personaggi dei piu’ vari e contornando le parole da quel velo di magia e stupore che e’ tipico delle sue narrazioni......senza dubbio un’altra buona lettura della sua penna inconfondibile